Brunello di Montalcino VS Barbaresco.
Due eccellenze a confronto

Il Brunello di Montalcino e il Barbaresco sono due giganti dell'enologia nazionale: il primo è il più classico tra i vini toscani, il secondo è uno dei rossi piemontesi più autenti. Scopriamo tutte le caratteristiche a confronto.



Brunello di Montalcino: l’oro della Val d’Orcia


Il Brunello di Montalcino è un vino iconico, prodotto dal vitigno Sangiovese sul territorio del Comune di Montalcino, nel cuore della provincia senese. Il terreno sabbioso e il clima mediterraneo, ventoso e mite, danno origine ad uve che conferiscono al vino una struttura importante. La vendemmia e la vinificazione del Brunello di Montalcino avvengono nel rispetto di un rigido disciplinare. La fermentazione avviene in botti d’acciaio con temperatura compresa tra
28 e 30°C; l’invecchiamento dura almeno 30 mesi, rigorosamente in botti di rovere; successivamente il vino viene imbottigliato e lasciato affinare per almeno 4 mesi. Si caratterizza per un colore rosso rubino e per il gusto intenso, con forti note di frutti di bosco, ciliegia e legni pregiati. È l’abbinamento ideale per selvaggina, carni rosse, salumi e formaggi dal sapore deciso.

Barbaresco: un vino sincero, dalle Langhe più autentiche


Il Barbaresco viene prodotto da uve del vitigno autoctono piemontese Nebbiolo, coltivate sul territorio di una manciata di comuni raccolti attorno alla municipalità di Barbaresco, nelle Langhe cuneesi. Il clima sperimentato dai questi vitigni è più severo di quello in cui cresce il Sangiovese, e i vini che ne discendono hanno caratteristiche organolettiche differenti. Dopo la vendemmia, le uve vengono fatte fermentare a temperatura controllata per 12-15 giorni. La maturazione avviene in piccole botti di legno e l’affinamento in barrique dura almeno 24 mesi. Segue una seconda affinatura in bottiglia di almeno 8 mesi. Il Barbaresco è rosso intenso con riflessi aranciati; il sapore, pieno e intenso, ha note speziate e floreali, che ben si accompagnano a formaggi stagionati, cacciagione e arrosti.

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Scontro tra titani: il confronto tra Brunello di Montalcino e Barbaresco


Il Brunello di Montalcino e il Barbaresco sono due grandi eccellenze italiane, entrambe adatte per accompagnare piatti robusti, dal sapore intenso. Vanno serviti a circa 18°C, in calici ampi in cui possano sviluppare tutte le loro caratteristiche organolettiche. Le differenze nelle condizioni di coltivazione e nelle tecniche di vinificazione portano alla produzione di due vini fortemente strutturati ma diversi per tanti aspetti.
Il Brunello di Montalcino, più scuro, ha un sapore secco, con tannini equilibrati e note fruttate. Ottimo anche da giovane, si presta ad un invecchiamento limitato: da 10 a 20 anni, a seconda dell’annata. Il Barbaresco si caratterizza per i riflessi aranciati e per un sapore più avvolgente, con una marcata nota tannica finale. In genere, questo vino raggiunge l’apice qualitativo tra i 5 e i 10 anni di invecchiamento; tuttavia, le annate eccezionali donano un vino che può essere invecchiato anche per 30 anni.

Conclusioni: vince il Piemonte o la Toscana?


Quando a scontrarsi sono due titani, non sempre ne esce un vincitore; ma da buoni toscani non possiamo che propendere per il Brunello di Montalcino, per il suo sapore più equilibrato e meno astringente. Quel che è certo è che nè l’uno nè l’altro sono vini da tutti i giorni: per apprezzarne le caratteristiche uniche, vanno stappati nelle occasioni speciali.

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