Come si fa il Brunello di Montalcino?
Il processo dal mosto al vino

Dal vitigno Sangiovese Grosso nasce uno dei vini più amati in Italia e all'estero: Il Brunello di Montalcino. Ma come si ottiene questo vino così pregiato? Ecco tutto il processo dalla vigna alla tavola!


Brunello di Montalcino: cenni e origini


Originario della provincia di Siena e prodotto con vitigini Sangiovese, il Brunello di Montalcino è uno dei vini più famosi e pregiati d'Italia, e non solo. La produzione di questo vino dal gusto aromatico e intenso risale all'800, quando un farmacista e chimico decise di raccogliere vitigini Sangiovese per produrre un vino di alta qualità. Ad oggi è un vino di importanza internazionale la cui degustazione avviene solo dopo anni di rigoroso invecchiamento. Ma come avviene la produzione del Brunello di Montalcino, e quali fasi attraversa questo vino prima di raggiungere il color rosso rubino e il sapore intenso che conosciamo?


Brunello di Montalcino: vendemmia


Tutto ha inizio con la vendemmia, fase in cui i viticoltori selezionano le migliori uve da destinare alla produzione: da fine agosto ad ottobre, i grappoli di Sangiovese vengono raccolti a mano e successivamente analizzati per verificare la percentuale zuccherina al loro interno: questa determinerà infatti il corpo finale del vino. In base ai risultati, le uve verranno destinate a diversi processi di vinificazione e spedite alle cantine per la fasi successive. Durante la diraspatura, gli acini vengono separati dai raspi con l'utilizzo di appositi macchinari, mentre con la pigiatura si sfruttano tini ad aria compressa per estrarre le vinacce e mescolarle al mosto in fermentazione. Il contatto mosto-bucce è importante per conferire un colore più o meno intenso al vino e quel tocco amaro che verrà poi smorzato durante la fase di invecchiamento.

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Fermentazione


Successivamente, il mosto viene versato in grandi contenitori d'acciaio inossidabile, dove, durante la fermentazione, gli zuccheri si trasformeranno spontaneamente in alcool, conferendo all'uva la giusta gradazione alcolica. Dopo circa una settimana di fermentazione a 28 gradi, la temperatura viene portata sotto i 16 gradi per arrestare il processo: a questo punto, il mosto avrà già tramutato gli zuccheri in alcool e dato vita a polifenoli e tannini, responsabili della carica tannica, ovvero del retrogusto amaro del vino. Pochi giorni dopo la fermentazione si può procedere con la fase di svinatura, ovvero la separazione del mosto dalle vinacce, le quali verranno ancora pressate per estrarre tutti i residui di vino rimasti nelle bucce. Il vino ottenuto sarà però ancora troppo forte per essere commercializzato, per cui sarà necessario lasciarlo ammorbidire e riposare: quanto più invecchia, più il Brunello di Montalcino diventa raffinato e acquisisce sapore e valore.

Invecchiamento e degustazione


Prima di poter essere messo in commercio, il Brunello di Montalcino necessita di un lungo periodo di invecchiamento in quanto si tratta di un vino la cui qualità aumenta con il passare del tempo: dal momento della vendemmia, sono infatti necessari almeno 5 anni di riposo, di cui 2 per il processo di affinamento in botti di rovere. Una volta terminato l'invecchiamento, il Brunello può essere imbottigliato, rigorosamente in bottiglie di tipo bordolese, ovvero bottiglie in vetro scuro, dalla forma slanciata e dal collo corto.
Il risultato finale sarà un vino pregiato dal colore rosso rubino, dal gusto intenso, aromatico e fruttato, leggermente amaro e a tratti legnoso. Il Brunello di Montalcino va servita a temperatura ambiente ed è ottimo da abbinare a formaggi stagionati e piatti dal gusto deciso. Ora che sappiamo come viene prodotto questo prestigioso vino, non resta che provarlo: siete pronti per la degustazione? Alla salute!

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